sabato 20 agosto 2016

Introduzione alla pedagogia giuridica


L’ambito di intervento del Pedagogista in ambito giuridico spazia direttamente all’interno delle situazioni in cui è richiesta la tutela di una persona fisica, di una controversia familiare e altri esempi che vedremo nel dettaglio. In primo luogo occorre differenziare il CTU ed il CTP, e spiegare il perché di tale separazione terminologica.
1)      Il CTU è iscritto all’albo dei consulenti tecnici del tribunale “unicamente” nel proprio ambito provinciale e/o territoriale di pertinenza. Il suo incarico viene conferito direttamente dal giudice che, dopo opportuna consultazione degli elenchi nominativi, rileva il professionista più opportuno per il procedimento in corso d’opera.

2)      Il CTP viene nominato direttamente dal cliente e gode della totale autonomia territoriale senza essere vincolato dal luogo di appartenenza. È pagato dal cliente e la sua perizia è equivalente a quella di un CTU “strutturato”.
Per l’esercizio della professione di Pedagogista Giuridico è necessario possedere requisiti specifici:
1)      Laurea Magistrale 3+2 in Pedagogia, esattamente LM-50; LM-57; LM-85; LM-93. Oppure Laurea Quadriennale in Pedagogia v.o.

2)      Iscrizione ad un’associazione nazionale di categoria in corso di validità e conoscenza del codice deontologico professionale.
Non sono “direttamente” ammessi gli Educatori sia SNT/02 che L-19, i quali possono essere nominati dal giudice in CTU e dal Pedagogista in CTP come “tecnici” per avvalorare la perizia sviluppata dal professionista.
Il Pedagogista può assumere in ambito giudiziario diverse funzioni e trattare ambiti vari:
·         giudici onorari nei tribunali;
·         consulenti tecnici d’ufficio (CTU) o di parte (CTP);
·         collaborazioni con studi legali;          
·         collaborazioni con associazioni ed agenzie per l’affido e l’adozione;          
·         pedagogisti di studi professionali privati;
·         gestione o consulenza a comunità sociali di vario genere; -        
·         tutori o garanti in enti pubblici;
·         pedagogisti penitenziari;
·         perizie  di  parte;
·         famiglie  ricostituite;
·         convivenze;
·         separazioni;
·         divorzi;
·         conflittualità e mediazione  familiare;
·         sostegno alla genitorialità;
·         affido e  adozione;
·         idoneità  genitoriale;
·         tutela  del  minore in carcere minorile;
·         tutela  del  disabile;
·         tutela  dell’anziano;
·         devianza  minorile;
·         danno  alla  persona  (esistenziale);
·         mobbing;
·         stalking;
·         l’abbandono e l’incuria nei confronti dei soggetti deboli: anziano, minore, disabile, malato;
·         l’abuso psicologico;
·         l’abuso sessuale;
·         l’abuso e il maltrattamento del minore;
·         lo sfruttamento minorile;
·         l’ascolto protetto del minore nel processo;
·         il condizionamento  della  persona:  plagio (diretto ed indiretto), mobbing,  limitazioni di personalità, persecuzione;
·         la condizione di marginalità e/o devianza dell’assistito;
·         la diversità etnica;
·         la precarietà psicologica e sociale;
·         la condizione di minorato o malato abbandonato;
·         la condizione di minore straniero “non accompagnato”;
·         la criticità della  reclusione nelle carceri.

In relazione alle pertinenze dianzi indicate, costituiscono sedi di esercizio della pedagogia giuridica, le seguenti: 
·         Tribunali;
·         Servizi   per la giustizia;
·         Studi   legali;
·         Studi   clinici;
·         Sportelli informa donna;
·         Centri  antiviolenza;
·         Centri   di   accoglienza;
·         Comunità di pronta accoglienza;
·         Comunità educative e familiari;
·         Consultori;
·         Centri per la  famiglia;
·         Associazioni   civili;
·         Associazioni di volontariato;
·         Case–famiglia;
·         Servizi   penitenziari;
·         Domicilio del cliente.  

La relazione professionale può essere realizzata confrontandosi e/o collaborando con altri professionisti ed operatori:
·         Legali (avvocati e CTU/CTP);
·         Psicologi;
·         Neuropsichiatri;
·         Pedagogisti  (classici e clinici);
·         Mediatori familiari;
·         Counselor;
·         Educatori  dei  servizi  penitenziari;
·         Assistenti  sociali;
·         Operatori di associazioni  di  famiglie;
·         Operatori di associazioni di volontariato;
·         Magistrati;
·         Docenti e dirigenti di scuola;
·         Dirigenti e responsabili di aziende;
·         Enti locali.    
La libera professione intende che il pedagogista può trovare collocazione, in qualità di dipendente o libero professionista aprirsi uno studio privato o studio associato con colleghi: pedagogisti, avvocati, psicologi, filosofi, sociologi, medici, assistenti sociali specializzati, antropologi ed educatori.

Dr. Davide Piserà


venerdì 19 agosto 2016

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